I Re Magi Gasparre, Melchiorre e Baldassarre e Storia della festa dell’Epifania
Dal Vangelo di Matteo abbiamo solo riferimenti ai tre doni, l’oro, l’incenso e la mirra; il numero tre ha una forte valenza simbolica, per alcuni indicherebbe le tre razze umane, discendenti dai tre figli di Noè, Sem, Cam e Iafet.
Il nome dei Re Magi
Un aspetto della storia dei magi è il loro nome.
La religione cristiana attribuisce ai magi i nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, ma non tutte le fonti sono concordi.
Nel complesso monastico di Kellia, in Egitto, sono stati rinvenuti i nomi di Gaspar, Melechior e Bathesalsa.
Melchiorre sarebbe il più anziano e il suo nome stesso deriverebbe da Melech, che significa Re.
Baldassarre deriverebbe da Balthazar, mitico re babilonese, quasi a suggerire la sua regione di provenienza.
Gasparre, per i greci Galgalath, significa signore di Saba.
Un accenno a questi mitici re lo troviamo anche in Marco Polo:”…in Persia è la città che è chiamata Saba da la quale partirono tre re che andaron ad adorare Dio quando nacque…”
Secondo numerose leggende i tre magi giunsero a Betlemme 13 giorni dopo la nascita del Cristo.
L’origine dei Re Magi
Nel 1034 pare che queste reliquie fossero trasportate a Milano in un’arca e depositate nella chiesa di Sant’Eustorgio, ricca di simbolismi legati ai tre re e ancora oggi luogo di pellegrinaggio.
La simbologia dei doni dei Re Magi
Non riuscendo a ritrovarli, nel buio della notte, da allora, lascia a tutti i bambini un dono, sperando che fra quei bambini ci sia Gesù.
La tomba dei Re Magi
L’antica chiesa dove la tradizione vuole che fosse battezzato San Barnaba, il primo vescovo della città, venne ampliata dal vescovo Eustorgio per ospitare la reliquia che venne riposta in un’arca romana di marmo sormontato dalla stella e dalle tre corone, con l’epigrafe “Sepulcrum trium Magorum”.
Le avventure delle reliquie dei Re Magi
La testimonianza della custodia nella Chiesa di Sant’Eustorgio a Milano si trova nella iscrizione di antichissima data, sul lato sinistro (guardando la facciata della chiesa), che dice:”Basilica Eustorgiana titulo Regibus Magis” che attesterebbe la presenza dei corpi dei Re Magi.
Inoltre, la chiesa ambrosiana, nel calendario e nei libri liturgici, di prima del X secolo, viene chiamata Basilica dei Re.
Nel 1164 durante l’assedio di Federico Barbarossa, i resti dei Re Magi furono trafugati e trasportati a Colonia, dove venne costruita una bellissima Basilica per contenerli e dove ora riposano.
Grande fu lo sconforto dei cittadini alla notizia e Milano tentò più volte di riaverle, ci provò anche Ludovico il Moro nel 1434 ma inutilmente.
Solo il cardinal Ferrari, agli inizi del secolo scorso, riuscì ad ottenere parte delle ossa ora collocate in un prezioso tabernacolo sopra l’altare dei Magi.
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I Re Magi nell’arte
Le raffigurazioni pittoriche dei Re Magi che portano doni o che sono in adorazione del neonato Gesù sono moltissime e presenti in ogni secolo, dal medioevo ai giorni nostri.
La scena rappresentata è molto simile a quella dell’adorazione dei pastori, ma di significato notevolmente diverso.
Nel successivo riquadro più sotto sono elencate alcune icone raffiguranti le opere di famosi artisti, che potete vedere nella loro massima dimensione facendo un click sull’icona stessa.
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